venerdì 17 agosto 2012

Le nostre Parole perdute..



Leggendole oggi forse non ci suggeriscono nulla ma i nostri genitori o i nostri nonni ancora se le ricordano.
Sono le parole che stiamo perdendo: appartenenti alla tradizione mantovana, un
tempo riecheggiavano quotidianamente in queste zone.
Oggi però stanno ormai scomparendo, se siete curiosi di conoscerle, eccone alcune:


CAURIN: nome dialettale attribuito alle banconote da 2 lire ancora in corso legale nei primi anni del secolo scorso. 

CIBIBIN: termine usato per indicare persona di gentile e delicata complessione. Metaforicamente si attribuiva a queste persone la qualità di un uccelletto (detto appunto cibibin) di piccole dimensioni.

DANTSON: non c'è in realtà traduzione italiana per questo vocabolo. Esso si riferisce alla caratteristica che hanno alcune sostanze per cui sembra che mangiandole, qualche dente sia più lungo dell'altro. Questo fenomeno si verifica con cose aspre o agre.

BEFELD: parola tedesca rimasta parlata mantovana dai tempi della dominazione austriaca. Leggere in befeld (che in tedesco vuol dire ordine del giorno) significa cantarla chiara ad uno, esprimersi senza peli sulla lingua.

BRINAR: termine senza un corrispondente in italiano. Indicava quel leggero sudore che si fa dormendo, specialmente all'alba, una traduzione in italiano potrebbe essere "sudacchiare".

CITO CITO: queste parole facevano parte della terminologia postale del secolo scorso.
Chi spediva una lettera allora, poneva sulla busta della missiva la parola "cito" per indicare una pronta consegna, oppure "cito cito" per una consegna più urgente, o "citissimo" per una consegna urgentissima.

FIOMBA: questa parola era riferita ad un'usanza ormai scomparsa: quella di porre d'inverno una specie di porta fatta di tela imbottita fissata su un telaio, come complemento agli usci di legno per difendere le stanze dagli spifferi e dal freddo.

FRAOLA: termine mantovano in realtà storpiatura del tedesco "fraulein" che vuol dire signorina. La usavano i giovanotti quando volevano imitare la parlata dei soldati austriaci di stanza da noi nel secolo scorso.

PATACCA: cosa di nessun valore, equivale anche ad "imbrogliata". La patacca era il nome di un'antica moneta di poco valore.

PATAFIA: sinonimo di donna grassa, usato nell espressione dispregiativa "Madame patafia".

PAVANA: "cavaras la pavana"  fare una lunga dormita, togliersi la voglia di riposare.

QUINTANATA: giostra popolare usata a Mantova in determinate occasioni nei secoli passati. Vi partecipavano valorosi cavalieri.

SCALETTERIA: con questo termine a Mantova nell'800 venivano chiamati i caffè e le pasticcerie.

SCONSUBIA: termine che indica l'unione disordinata di molte cose.

SOLDO D'ACQUA: antica misura caduta in disuso che vigeva un tempo nel mantovano per indicare la quantità d'acqua che può passare da un foro grande un soldo ad una data velocità, detta anche "onsa d'acqua"

STRANUDILIA: la traduzione letterale sarebbe "strarnutatorio". La parola rievoca il tempo in cui era famigliare la "presina", ovvero il tabacco in polvere da annusare. Era considerato un medicamento perchè questa polvere dava luogo allo starnuto liberatorio.

STRINADA: era costituita da un bicchiere d'acqua nel quale veniva immerso un pezzo di pane tostato ancora caldo. Veniva poi dato a coloro che erano in convalescenza e che avevano bisogno di una bevanda ricostituente. Anche chiamata "acqua panada".

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