martedì 4 settembre 2012

Pezzi di storia scomparsi..il ponte di barche sul Po


Ci sono luoghi di cui abbiamo sentito parlare, ma che non abbiamo mai visto coi nostri occhi, sono pezzi di storia ormai scomparsi..superstiti solo nelle foto.
Tra questi incontriamo il ponte di barche (o chiatte) sul Po che un tempo collegava San Benedetto Po a Bagnolo San Vito.
In un epoca lontana il fiume era un importante via di comunicazione e trasporto merci, prima della costruzione degli attuali ponti moderni, il traffico era supportato da galleggianti ponti di barche.


PONTI DI CHIATTE

Il ponte di barche in una foto del 1965

"..Una lunga fila di chiatte unite tra loro congiunge le sponde al culmine delle rive, alzandosi ed abbassandosi con il variare del livello del fiume.
Il compito di adattare il ponte alle mutevoli condizioni del fiume è affidato ai pontieri che devono occuparsi della manutenzione. Durante i mesi estivi bagnano costantemente le barche in secca per far rinvenire il legno inaridito dal sole e calcano la stoppa delle fessure. Provvedono anche alla sostituzione del tavolato e alla costruzione delle chiatte.
Nella stagione piovosa tolgono i palòt l’acqua che ristagna sul fondo delle barche.
Più volte al giorno sono impegnati ad aprire il ponte per il passaggio di natanti. Si dispongono a monte afferrando grosse funi legate ai mancui della chiatta e la staccano dalle altre lasciandola scendere lentamente. Da lontano avanza il natante che si annuncia con lunghi fischi, si avvicina lentamente e imbocca l’apertura fra le grida di saluto che si confondono con il rumore dei motori. Per rallentare la velocità del natante buttano la calma, una grossa catena gettata sul fondo.
Con le piene il ponte viene interrotto per evitare che si rompano gli ormeggi o che sia sommerso dalle acque.
Il portiere trascorre buona parte della giornata sul ponte, in una baracca fissata ad una chiatta tiene gli utensili per cucinare, una piccola stufa e un letto. Le sue notti sono spesso interrotte dai carrettieri che chiedono il suo aiuto, deve controllare il livello del fiume e le numerose lampade a petrolio disseminate ai lati del ponte.."
 ( Adolfo Ghinzelli “Vecchi Padania. Lavoratori e paesi del Po”1978)

Il ponte di chiatte in una foto del 1915

Traghetto sul Po tra San Nicolò (Bagnolo San Vito) e Portiolo
(San Benedetto Po) in una foto di inizio 900'

I contadini sono appena tornati dal mercato di Mantova, traghettano qui sopra i loro carri a due ruote. Legate l'una dietro l'altra a una lunga catena, piccole imbrcazioni ancorate fanno la spola tra le due rive insieme al traghetto.


Ponte di barche tra Bagnolo e San Benedetto Po
in una foto di inizio 900'.

Il ponte è formato da più di 50 pontoni di cemento armato. I pontoni sono fissati con alcune travi accoppiati una dietro l'altra e ogni 5 sono collegati con catene ad enormi blocchi di cemento pesanti diverse tonnellate profondamente affondati nel letto limaccioso del fiume. Il passaggio è a pagamento. Il ponte può sostenere una differenza d'altezza di diversi metri.

e poi c'era anche quello sul Secchia... 

Ponte di chiatte sul Secchia a Quistello
Il ponte chiatte sul Secchia congiungeva la sponda di San Siro  con la sponda di Santa Lucia frazione Quistellese. Era gestito dai fratelli Trofei residenti a Mirasole, che imponevano con diritto legale, il pagamento del pedaggio, un quid in centesimi, secondo la persona singola o il conducente di un carico di materiale. Il ponte, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale è passato alla gestione della provincia di Mantova che l’ha soppresso nel 1980 con la costruzione dell’attuale ponte in cemento.

1 commento:

  1. durante la guerra ho attraversato di notte il po su un ponte di barche gestito dai tedeschi. Di sicuro non era Borgoforte forse era proprio questo di san benedetto. venivo da Mantova diretto a Parma ma al buio e il nevischio abbiamo sbagliato strada.Comunque all'alba eravamo a parma.

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